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Archivio di Stato di Milano

Ancora un mese per visitare la mostra "Nelle sommosse e nelle guerre"

Rimane ancora un mese per visitare la mostra Nelle sommosse e nelle guerre, allestita all’Archivio di Stato di Milano, fino al 30 aprile 2022.

Rimane ancora un mese per visitare la mostra Nelle sommosse e nelle guerre, allestita all’Archivio di Stato di Milano, fino al 30 aprile 2022.

Per l’occasione, l’esposizione cambierà giorno di apertura e rimarrà aperta il sabato, con visite guidate alle 10 e alle 12, a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria tramite Eventbrite: https://bit.ly/PrenotazioneMostraAsmi

La rassegna analizza le conseguenze e le ricadute prodotte dall’arrivo del nuovo potere napoleonico sugli archivi milanesi: mentre l’Italia era investita dall’impetuosa avanzata delle truppe comandate dal generale Bonaparte, nel chiuso degli archivi prendeva il via una battaglia più silenziosa, ma destinata a produrre effetti duraturi nel tempo. Nel giro di un quarto di secolo, dal 1796 al 1821, molti archivi italiani subirono razzie, trasferimenti improvvisi, accorpamenti e smembramenti, frutto delle alterne vicende belliche che segnarono l’età napoleonica e i primi anni della Restaurazione.

L’iniziativa, curata da Maria Pia Bortolotti, Marco Lanzini e Carmela Santoro, organizzata dall’Archivio di Stato di Milano, rientra nel palinsesto delle iniziative del Comitato per il bicentenario napoleonico 1821-2021 (www.napoleone21.eu), con il supporto dei media partner Rai Storia e Rai Cultura.

Nelle sommosse e nelle guerre presenta una serie di documenti, carte, pergamene dall’alto significato simbolico, oltre a intestazioni finemente decorate, sigilli, progetti di monumenti, stampe e molti altri pezzi rari tratti dai fondi del patrimonio archivistico milanese, e si chiude idealmente con il caso del curioso destino di tre ciocche di capelli di Napoleone, sequestrate nel 1817 a Natale Santini, suo collaboratore giunto in Italia con il singolare “cimelio”. I capelli entrarono dunque a far parte del fascicolo archivistico relativo alle indagini sul Santini, arrivato all’interno del fondo Presidenza di Governo. L’Archivio di Stato di Milano si è rivolto al Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze per richiedere l’analisi del DNA di questi capelli per avere l'evidenza scientifica che fossero appartenuti realmente a Napoleone, confermata attraverso la comparazione con il DNA dei discendenti per linea materna dell’imperatore francese.

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